Corso GPE- Gestione del Processo Edilizio
21/02/2012 | Filled under Articoli Rivista ACER "Costruttori Romani", in primo piano |
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di Francesco Ruperto,
Vicepresidente Fondazione Almagià.
Il primo decennio del XXI secolo è stato sconvolto da importanti trasformazioni nel mondo economico, politico e sociale. Crocevia di questi tre mondi e motore dello sviluppo, il settore dell’edilizia più ancora degli altri ha subito in Italia critici rallentamenti e ad oggi si interroga sulle condizioni non più soltanto della sua crescita, ma anche della sua stessa sopravvivenza. Fattori cruciali per lo sviluppo economico e sociale, certo, quelli dell’esigenza abitativa, della riqualificazione immobiliare dei luoghi di lavoro, commerciali e industriali, e della realizzazione di infrastrutture per l’attuazione dei piani urbanistici. Un’industria, le costruzioni, chiamata da una crisi senza precedenti a ripensare sé stessa e a dotarsi di nuovi strumenti e risorse per affrontare la sfida di un’offerta industriale all’altezza di questi tempi difficili e capace di riprogettare il futuro. Per far fronte a tutto questo, allora, è urgente l’affermazione di un autentico spirito d’innovazione, orientato alla riconfigurazione degli investimenti, tanto in tecnologia che nelle risorse umane. Il project manager, negli anni, ha acquisito sempre più un ruolo necessario a facilitare le molteplici attività da svolgere nel settore dell’edilizia, in grado di assumere il ruolo di supervisor ed interfaccia tra i
cittadini e le imprese, tra le imprese e la burocrazia, la cui macchinosità e inefficienza, nella gravità di questa contingenza economica, sono diventate decisamente insostenibili.
È nostra convinzione che dall’assenza di questo moderno ruolo professionale sul mercato edilizio italiano
derivi un deficit grave di crescita di gran parte dell’imprenditoria italiana, per tutto l’enorme indotto
che compone la filiera delle costruzioni.
Il GPE – corso di laurea in Gestione del Processo Edilizio – nasce per sopperire a questa mancanza.
In ciò si propone come luogo esclusivo e innovativo di formazione tecnica e manageriale, nato in virtù
del protocollo d’intesa del 2 ottobre 2009 tra associazioni come Cpa, Co.PI, Ance e Afm-edilizia, con
“l’obiettivo di promuovere all’interno dell’Università italiana attività formative qualificate ed idonee a
soddisfare le crescenti e differenziate esigenze del settore degli appalti pubblici e dell’edilizia privata”.
La formazione di tale figura professionale, che può affiancare anche la tradizionale personalità del progettista,
è la risposta alla richiesta del mercato del lavoro di figure più ricche di competenze tecnicomanageriali
in grado di elaborare la sempre crescente complessità delle fasi amministrative, tecniche ed economiche del progetto. Il project manager, quindi, è una figura polivalente e multifunzionale, “semplificatrice” in grado di comprendere un progetto, sintetizzarlo, verificarlo, avendo la capacità di prevederne le criticità nella fase esecutiva, costruttiva e gestionale, con particolare attenzione alle normative in continua revisione.
Il corso si prefigge di creare una figura altamente qualificata e specializzata che dovrà essere in grado
di: a) utilizzare operativamente le teorie, le tecniche e i metodi relativi al processo edilizio, in forma autonoma
e in collaborazione, per valutare i problemi dell’architettura e dell’edilizia, i processi di trasformazione
e di recupero edilizi e urbani, i loro effetti sulla realizzazione delle opere e sul contesto urbano o territoriale, e per dirigere tecnicamente le relative procedure amministrative e le attività connesse; b) orientarsi e collaborare nelle tecniche di progetti eco-compatibili e nelle strategie progettuali per il controllo dei rischi ambientali; c) utilizzare i metodi e gli strumenti di supporto alla programmazione tecnico-economica, nell’analisi e nella progettazione di manufatti edilizi; d) sviluppare e gestire processi di manutenzione, conduzione, riuso e recupero dei manufatti edilizi; e) rilevare e valutare i rischi legati sia alla progettazione sia all’organizzazione del cantiere, al fine di rimuoverli o ridurne gli effetti e di attuare correttamente il complesso della normativa inerente il settore adottando la strumentazione tecnica necessaria al rispetto della “sicurezza nei luoghi di lavoro” ed in linea con quanto stabilito dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, anche noto
come Testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, successivamente modificato dal Decreto Legislativo 5 agosto 2009, n. 106. L’irruzione di questi nuovi attori nell’edilizia sarà linfa vitale per tutto il settore; un settore che deve assolvere il compito ambizioso di costruire le strutture vitali in cui trova luogo il presente e su cui poggerà il futuro. Da questo corso, e dai corsi simili che sul suo modello nasceranno, comincia la sfida di dotare l’edilizia di una risorsa professionale in grado di portarla su nuove basi a realizzare questa ambiziosa, esaltante e nobile missione. All’Assemblea annuale erano presenti gli studenti del Corso di Laurea in Gestione del Processo Edilizio della Facoltà di Architettura di Roma La Sapienza, sostenuto anche dall’Acer.
Benito Malaspina
“Sostenere l’edilizia
significa conservare
posti di lavoro e favorire
la crescita del territorio e
delle nuove
generazioni”
Andrea Innocenzi
“Per far fronte allo stato
di emergenza nazionale
invocato dal Presidente
Buzzetti, lo Stato deve
sostenere il settore delle
costruzioni”
Sonia Carella
“Nel momento di crisi,
dal binomio
Università/impresa la
possibilità di ripensare il
mercato”
Francesca
Cioffi Squitieri
“Maggiore
responsabilità e
snellimento delle
procedure”
Stefano Di Giovenale
“Maggiore condivisione
di obiettivi, meno
burocrazia, credere nel
futuro per ricominciare a
crescere!”
Alessandra Mascitti
“Vogliamo imparare,
vogliamo crescere,
vogliamo migliorare e
soprattutto vogliamo far
parte di una
generazione che sarà
ricordata per avere
contribuito a superare
una crisi senza
precedenti!”
Marco Tangucci
“Nuovi processi, nuovi
prodotti e nuovi mercati,
pluralità di competenze
da gestire
necessiteranno di
manager formati per
gestire i processi di
trasformazione del
territorio”
Antonio Duranti
“Docenze del mondo
accademico e
testimonianze delle
realtà imprenditoriali
caratterizzano il nostro
Corso di Laurea,
contribuendo a tarare le
nostre competenze sulle
effettive necessità
dell’industria delle
costruzioni”
da Costruttori Romani, n. 11-12 novembre-dicembre 2011. CR_11-12_11 pag. 35-37