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Corso GPE- Gestione del Processo Edilizio

di Francesco Ruperto,

Vicepresidente Fondazione Almagià.

Il primo decennio del XXI secolo è stato sconvolto da importanti trasformazioni nel mondo economico, politico e sociale. Crocevia di questi tre mondi e motore dello sviluppo, il settore dell’edilizia più ancora degli altri ha subito in Italia critici rallentamenti e ad oggi si interroga sulle condizioni non più soltanto della sua crescita, ma anche della sua stessa sopravvivenza. Fattori cruciali per lo sviluppo economico e sociale, certo, quelli dell’esigenza abitativa, della riqualificazione immobiliare dei luoghi di lavoro, commerciali e industriali, e della realizzazione di infrastrutture per l’attuazione dei piani urbanistici. Un’industria, le costruzioni, chiamata da una crisi senza precedenti a ripensare sé stessa e a dotarsi di nuovi strumenti e risorse per affrontare la sfida di un’offerta industriale all’altezza di questi tempi difficili e capace di riprogettare il futuro. Per far fronte a tutto questo, allora, è urgente l’affermazione di un autentico spirito d’innovazione, orientato alla riconfigurazione degli investimenti, tanto in tecnologia che nelle risorse umane. Il project manager, negli anni, ha acquisito sempre più un ruolo necessario a facilitare le molteplici attività da svolgere nel settore dell’edilizia, in grado di assumere il ruolo di supervisor ed interfaccia tra i

cittadini e le imprese, tra le imprese e la burocrazia, la cui macchinosità e inefficienza, nella gravità di questa contingenza economica, sono diventate decisamente insostenibili.

È nostra convinzione che dall’assenza di questo moderno ruolo professionale sul mercato edilizio italiano

derivi un deficit grave di crescita di gran parte dell’imprenditoria italiana, per tutto l’enorme indotto

che compone la filiera delle costruzioni.

Il GPE – corso di laurea in Gestione del Processo Edilizio – nasce per sopperire a questa mancanza.

In ciò si propone come luogo esclusivo e innovativo di formazione tecnica e manageriale, nato in virtù

del protocollo d’intesa del 2 ottobre 2009 tra associazioni come Cpa, Co.PI, Ance e Afm-edilizia, con

“l’obiettivo di promuovere all’interno dell’Università italiana attività formative qualificate ed idonee a

soddisfare le crescenti e differenziate esigenze del settore degli appalti pubblici e dell’edilizia privata”.

La formazione di tale figura professionale, che può affiancare anche la tradizionale personalità del progettista,

è la risposta alla richiesta del mercato del lavoro di figure più ricche di competenze tecnicomanageriali

in grado di elaborare la sempre crescente complessità delle fasi amministrative, tecniche ed economiche del progetto. Il project manager, quindi, è una figura polivalente e multifunzionale, “semplificatrice” in grado di comprendere un progetto, sintetizzarlo, verificarlo, avendo la capacità di prevederne le criticità nella fase esecutiva, costruttiva e gestionale, con particolare attenzione alle normative in continua revisione.

Il corso si prefigge di creare una figura altamente qualificata e specializzata che dovrà essere in grado

di: a) utilizzare operativamente le teorie, le tecniche e i metodi relativi al processo edilizio, in forma autonoma

e in collaborazione, per valutare i problemi dell’architettura e dell’edilizia, i processi di trasformazione

e di recupero edilizi e urbani, i loro effetti sulla realizzazione delle opere e sul contesto urbano o territoriale, e per dirigere tecnicamente le relative procedure amministrative e le attività connesse; b) orientarsi e collaborare nelle tecniche di progetti eco-compatibili e nelle strategie progettuali per il controllo dei rischi ambientali; c) utilizzare i metodi e gli strumenti di supporto alla programmazione tecnico-economica, nell’analisi e nella progettazione di manufatti edilizi; d) sviluppare e gestire processi di manutenzione, conduzione, riuso e recupero dei manufatti edilizi; e) rilevare e valutare i rischi legati sia alla progettazione sia all’organizzazione del cantiere, al fine di rimuoverli o ridurne gli effetti e di attuare correttamente il complesso della normativa inerente il settore adottando la strumentazione tecnica necessaria al rispetto della “sicurezza nei luoghi di lavoro” ed in linea con quanto stabilito dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, anche noto

come Testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, successivamente modificato dal Decreto Legislativo 5 agosto 2009, n. 106. L’irruzione di questi nuovi attori nell’edilizia sarà linfa vitale per tutto il settore; un settore che deve assolvere il compito ambizioso di costruire le strutture vitali in cui trova luogo il presente e su cui poggerà il futuro. Da questo corso, e dai corsi simili che sul suo modello nasceranno, comincia la sfida di dotare l’edilizia di una risorsa professionale in grado di portarla su nuove basi a realizzare questa ambiziosa, esaltante e nobile missione. All’Assemblea annuale erano presenti gli studenti del Corso di Laurea in Gestione del Processo Edilizio della Facoltà di Architettura di Roma La Sapienza, sostenuto anche dall’Acer.

Benito Malaspina

“Sostenere l’edilizia

significa conservare

posti di lavoro e favorire

la crescita del territorio e

delle nuove

generazioni”

Andrea Innocenzi

“Per far fronte allo stato

di emergenza nazionale

invocato dal Presidente

Buzzetti, lo Stato deve

sostenere il settore delle

costruzioni”

Sonia Carella

“Nel momento di crisi,

dal binomio

Università/impresa la

possibilità di ripensare il

mercato”

Francesca

Cioffi Squitieri

“Maggiore

responsabilità e

snellimento delle

procedure”

Stefano Di Giovenale

“Maggiore condivisione

di obiettivi, meno

burocrazia, credere nel

futuro per ricominciare a

crescere!”

Alessandra Mascitti

“Vogliamo imparare,

vogliamo crescere,

vogliamo migliorare e

soprattutto vogliamo far

parte di una

generazione che sarà

ricordata per avere

contribuito a superare

una crisi senza

precedenti!”

Marco Tangucci

“Nuovi processi, nuovi

prodotti e nuovi mercati,

pluralità di competenze

da gestire

necessiteranno di

manager formati per

gestire i processi di

trasformazione del

territorio”

Antonio Duranti

“Docenze del mondo

accademico e

testimonianze delle

realtà imprenditoriali

caratterizzano il nostro

Corso di Laurea,

contribuendo a tarare le

nostre competenze sulle

effettive necessità

dell’industria delle

costruzioni”

da Costruttori Romani, n. 11-12 novembre-dicembre 2011. CR_11-12_11 pag. 35-37

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