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Impresa e università: quando due mondi si incontrano

Un progetto innovativo promosso dalla Fondazione Almagià e dai Giovani dell’ACER fa nascere il corso di laurea in Gestione del processo edilizio

Ci sono storie di cambiamenti che hanno la coda lunga. È questo il caso dei rapporti tra Cultura e Impresa nel corso degli ultimi decenni. La “visione” dell’indimenticato Bruno Zevi portò nel lontano 1959 alla nascita dell’Istituto Nazionale di Architettura, primo e, ancora oggi, valido esempio di tavolo di confronto tra qualità dell’architettura e problematiche di impresa.

In seguito, la necessità di una collaborazione tra Istituzioni sollecitò l’avvicinamento di culture apparentemente diverse tra loro ma di fatto strettamente collegate.

L’esito delle successive riflessioni fu una iniziativa con l’Associazione costruttori intorno ad un programma che vedeva impegnati intorno allo stesso tavolo: Amministrazione Comunale, Università e Acer. Il titolo: Forum Tevere; l’oggetto: progetti di finanza per la riqualificazione del nostro storico fiume.

Ne scaturì una cascata di progetti di grande prestigio e di significative  intuizioni  dalle quali sono derivati molti degli interventi poi realizzati negli anni a seguire.

Ma fu con la riforma del Sistema universitario nel 2001, con l’introduzione delle cosiddette lauree brevi, ovvero gli attuali corsi triennali, che per la prima volta vennero a contatto operativo  il mondo della ricerca e dell’insegnamento con il mondo della produzione, in particolare a quella edilizia.

A Roma, nella  Facoltà di Architettura Valle Giulia questi  due mondi così vicini eppur così, fino a quel momento, lontani, per la prima volta vennero fattivamente a contatto.

Il Prof. Palumbo, allora Preside di Facoltà, supportato dal Collegio dei Docenti, e l’ing. Silvano Susi, Presidente dei Costruttori, a nome di una intera categoria, firmarono un protocollo d’intesa che, primo in Italia, portò l’esperienza dell’Impresa alle cattedre di docenza.

Ne nacque il corso di Gestione del Processo Edilizio che  esprimeva proprio questo preciso obiettivo: formare una classe di giovani architetti capaci di comprendere le problematiche dell’edilizia nella sua forma più ampia, oltrepassando, dunque, noti fossati che nei tempi passati avevano ostacolato una immediata integrazione tra gli studenti neolaureati e la realtà del mondo professionale e imprenditoriale.

Il motore primo fu  la volontà di offrire un contributo di esperienza che spinse avanti i promotori fino al punto di far partecipare al processo formativo esperti ceduti in prestito proprio dal mondo del lavoro.

Fondata su queste premesse e con la consapevolezza di una consolidata esperienza, l’iniziativa a livello nazionale che ANCE, AFM  e  Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Ingegneria e Architettura italiane hanno promosso attraverso la sottoscrizione di un accordo finalizzato alla creazione di una partnership nel sistema universitario italiano, ha trovato pieno sostegno nella realtà locale romana.

In appena tre mesi di intenso e attento lavoro, è stato messo a punto un programma formativo che ha nell’analisi tecnica del progetto architettonico e nelle procedure urbanistiche ed edilizie di controllo, il suo punto nevralgico di interesse, la sua anima formativa.

La Fondazione Almagià e il Gruppo Giovani dell’Acer che, per conto dall’Associazione Costruttori, hanno condiretto la stesura del progetto definitivo, ringraziano il Preside Livio De Santoli e i Prof.ri Ferdinando Terranova e Fabrizio Cumo per la convinzione, l’impegno, la ferma decisione e la preziosa competenza dimostrata nel raggiungimento di un obiettivo arduo ma, come dimostrato, raggiungibile.

Auguriamo un grande successo all’iniziativa e auspichiamo che anche in altre realtà locali d’Italia possa quanto prima avviarsi la stessa fattiva collaborazione.

di Giancarlo Goretti

Presidente della Fondazione Almagià

da Costruttori Romani, n. 3-4 marzo-aprile 2010 CR_mar_apr_10

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