Università e costruttori: insieme per la formazione di nuove professionalità.
24/11/2011 | Filled under Articoli Rivista ACER "Costruttori Romani", impresa/università, in primo piano |
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Nell’ambito del Protocollo di intesa siglato lo scorso anno tra la Facoltàdi Architettura Valle Giulia e l’Acer, la Fondazione Almagià e il Gruppo Giovanihanno portato la loro esperienza nell’ambito del corso universitariosulla gestione del processo edilizio. Pubblichiamo di seguito la testimonianzasui nuovi profili professionali della Presidente del Corso di Laurea.
di Anna Maria Giovenale professore straordinario di Tecnologia dell’Architettura – Dipartimento DATA
È opinione scientificamente condivisa che la sfida
dell’occupazione giovanile si possa realizzare, nelle sue forme più incisive, attraverso la creazione di figure professionali qualificate e ad alta specializzazione.
Primo elemento di riflessione è l’attuale mercato occupazionale, strutturalmente debole, chiuso ai nuovi ingressi.
Tale affermazione risulta validata dai moltissimi articoli di giornali dedicati, in particolare nell’anno in
corso, ad analisi e resoconti inerenti i dati sull’occupazione
dei laureati in Italia. Particolarmente significativi,
in questo ambito, sono i dati riferiti al rapporto occupazione/
formazione in relazione agli ordini professionali
(tra le professioni considerate più “affollate”
sembrerebbero spiccare gli architetti e gli ingegneri).
Il secondo elemento di riflessione riguarda l’attuale sistema
di formazione universitaria: deve essere anticipato
e portato sui livelli della media dell’U.E.
In merito a questi due elementi è stata addirittura coniata
una dizione: “Neet”: “Not in education, employment
or training” (né studio, né lavoro): una situazione
di disagio particolarmente alta nella media nazionale,
rispetto alla media europea.
Terzo (e fondamentale) elemento di riflessione riguarda
l’industria delle costruzioni. Negli ultimi anni moltissimi
studi sono stati orientati a rilevarne i principali
fattori di trasformazione, a definirne scenari e prospettive:
un’operazione oggettivamente difficile, in particolare
nel contesto attuale, se si intendono cogliere fattori
di opportunità da trasformare in indirizzi per una visione
a lungo, medio o addirittura, breve termine.
In questo quadro, con l’obiettivo di estrapolare elementi
utili per favorire un’inversione di tendenza,
prendendo spunto in particolare dall’ultimo elemento
di riflessione riportato, di fronte ad un quadro caratterizzato
da studi ed analisi molto recenti, tesi a dimostrare
il progressivo diminuire degli investimenti e gli
elementi di declino (secondo alcuni settori, di “crollo”)
della produzione industriale, particolarmente interessante
nell’attuale ciclo edilizio (cfr. Relazione dell’Annuario
Cresme Ricerche 2010,) risulta essere l’indispensabile
processo di riconfigurazione della domanda
e dell’offerta che sta portando il settore delle costruzioni
verso nuovi criteri di ristrutturazione e di ridisegno
strategico.
Da qui, la consapevolezza che risulti fondamentale, di
fronte ai dati crescenti di disoccupazione, fornire una
preparazione adeguata per allineare domanda e offerta,
ossia contribuire con la formazione nel creare quegli
elementi di competitività necessari che consentano
alle nostre imprese di essere all’altezza delle sfide internazionali.
Di fronte a tale complessità, una delle strategie scientificamente
riconosciute come fondamentali da mettere
in atto riguarda anche la (particolarmente discussa)
laurea breve: dovrà sempre di più costituire un obiettivo
conclusivo nel ciclo di apprendimento.
Se il messaggio principale della fase di trasformazione
in essere è quello per il quale, in generale, la domanda
non accontenterà più tutti i modelli di offerta, è possibile
ritenere che sia quindi il processo di riconfigurazione
domanda-offerta a poter indirizzare proposte di
formazione coerenti con il mercato del lavoro.
In particolare, occorre sottolineare come emerga, in
forma condivisa, nell’ambito dell’architettura-ingegneria,
la necessità (anche in termini metodologici) di percorsi
che partano da analisi specifiche sugli scenari
contemporanei che si aprono nel mercato del lavoro
(e che si ritiene possano costituire fattori di orientamento
e sviluppo) e, quindi, sugli sbocchi occupazionali,
per poter formulare, solo successivamente, degli
obiettivi formativi concretamente raggiungibili.
Quello che risulta importante è la realizzazione di progetti
formativi che esprimano il tentativo di effettuare
un salto di know how, che mirino a formare professionalità
idonee per i nuovi mercati.
Entrando nello specifico, nella realtà contemporanea,
si tratta di formare figure professionali in grado di controllare
la qualità dei processi edilizi e di gestire la fattibilità
degli interventi, con particolare attenzione alle filiere
in continua trasformazione: programmazioneprogetto;
progetto-costruzione; progetto-gestione; costruzione-
gestione; sostenibilità; sicurezza.
da Costruttori Romani, n. 9 giugno 2011. CR_09_11