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Università e costruttori: insieme per la formazione di nuove professionalità.

Nell’ambito del Protocollo di intesa siglato lo scorso anno tra la Facoltà di Architettura Valle Giulia e l’Acer, la Fondazione Almagià e il Gruppo Giovani hanno portato la loro esperienza nell’ambito del corso universitario
sulla gestione del processo edilizio. Pubblichiamo di seguito la testimonianza sui nuovi profili professionali della Presidente del Corso di Laurea.

Nell’ambito del Protocollo di intesa siglato lo scorso anno tra la Facoltàdi Architettura Valle Giulia e l’Acer, la Fondazione Almagià e il Gruppo Giovanihanno portato la loro esperienza nell’ambito del corso universitariosulla gestione del processo edilizio. Pubblichiamo di seguito la testimonianzasui nuovi profili professionali della Presidente del Corso di Laurea.

di Anna Maria Giovenale professore straordinario di Tecnologia dell’Architettura – Dipartimento DATA

È opinione scientificamente condivisa che la sfida

dell’occupazione giovanile si possa realizzare, nelle sue forme più incisive, attraverso la creazione di figure professionali qualificate e ad alta specializzazione.

Primo elemento di riflessione è l’attuale mercato occupazionale, strutturalmente debole, chiuso ai nuovi ingressi.

Tale affermazione risulta validata dai moltissimi articoli di giornali dedicati, in particolare nell’anno in

corso, ad analisi e resoconti inerenti i dati sull’occupazione

dei laureati in Italia. Particolarmente significativi,

in questo ambito, sono i dati riferiti al rapporto occupazione/

formazione in relazione agli ordini professionali

(tra le professioni considerate più “affollate”

sembrerebbero spiccare gli architetti e gli ingegneri).

Il secondo elemento di riflessione riguarda l’attuale sistema

di formazione universitaria: deve essere anticipato

e portato sui livelli della media dell’U.E.

In merito a questi due elementi è stata addirittura coniata

una dizione: “Neet”: “Not in education, employment

or training” (né studio, né lavoro): una situazione

di disagio particolarmente alta nella media nazionale,

rispetto alla media europea.

Terzo (e fondamentale) elemento di riflessione riguarda

l’industria delle costruzioni. Negli ultimi anni moltissimi

studi sono stati orientati a rilevarne i principali

fattori di trasformazione, a definirne scenari e prospettive:

un’operazione oggettivamente difficile, in particolare

nel contesto attuale, se si intendono cogliere fattori

di opportunità da trasformare in indirizzi per una visione

a lungo, medio o addirittura, breve termine.

In questo quadro, con l’obiettivo di estrapolare elementi

utili per favorire un’inversione di tendenza,

prendendo spunto in particolare dall’ultimo elemento

di riflessione riportato, di fronte ad un quadro caratterizzato

da studi ed analisi molto recenti, tesi a dimostrare

il progressivo diminuire degli investimenti e gli

elementi di declino (secondo alcuni settori, di “crollo”)

della produzione industriale, particolarmente interessante

nell’attuale ciclo edilizio (cfr. Relazione dell’Annuario

Cresme Ricerche 2010,) risulta essere l’indispensabile

processo di riconfigurazione della domanda

e dell’offerta che sta portando il settore delle costruzioni

verso nuovi criteri di ristrutturazione e di ridisegno

strategico.

Da qui, la consapevolezza che risulti fondamentale, di

fronte ai dati crescenti di disoccupazione, fornire una

preparazione adeguata per allineare domanda e offerta,

ossia contribuire con la formazione nel creare quegli

elementi di competitività necessari che consentano

alle nostre imprese di essere all’altezza delle sfide internazionali.

Di fronte a tale complessità, una delle strategie scientificamente

riconosciute come fondamentali da mettere

in atto riguarda anche la (particolarmente discussa)

laurea breve: dovrà sempre di più costituire un obiettivo

conclusivo nel ciclo di apprendimento.

Se il messaggio principale della fase di trasformazione

in essere è quello per il quale, in generale, la domanda

non accontenterà più tutti i modelli di offerta, è possibile

ritenere che sia quindi il processo di riconfigurazione

domanda-offerta a poter indirizzare proposte di

formazione coerenti con il mercato del lavoro.

In particolare, occorre sottolineare come emerga, in

forma condivisa, nell’ambito dell’architettura-ingegneria,

la necessità (anche in termini metodologici) di percorsi

che partano da analisi specifiche sugli scenari

contemporanei che si aprono nel mercato del lavoro

(e che si ritiene possano costituire fattori di orientamento

e sviluppo) e, quindi, sugli sbocchi occupazionali,

per poter formulare, solo successivamente, degli

obiettivi formativi concretamente raggiungibili.

Quello che risulta importante è la realizzazione di progetti

formativi che esprimano il tentativo di effettuare

un salto di know how, che mirino a formare professionalità

idonee per i nuovi mercati.

Entrando nello specifico, nella realtà contemporanea,

si tratta di formare figure professionali in grado di controllare

la qualità dei processi edilizi e di gestire la fattibilità

degli interventi, con particolare attenzione alle filiere

in continua trasformazione: programmazioneprogetto;

progetto-costruzione; progetto-gestione; costruzione-

gestione; sostenibilità; sicurezza.

da Costruttori Romani, n. 9 giugno 2011. CR_09_11

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