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“Fondazioni” solide per una nuova edilizia. Dalla storia si costruisce il futuro

È già trascorso un anno da quando abbiamo afferrato il testimone di una lunga storia come quella della Fondazione Almagià.

Sulle orme di Lino Tomei, che ne ha diretto le iniziative negli ultimi due decenni, ne abbiamo seguito le indicazioni e gli obiettivi cercando di apportare pari impegno e  determinazione.

Il Consiglio ha lavorato molto e dimostrato grande partecipazione proponendo, con spirito vivo, iniziative di qualità in favore delle imprese e della loro crescita tecnica e culturale.

Le fondamenta insomma, sono state gettate con cura e alcuni temi proposti e le collaborazioni avviate con la facoltà di Architettura di Valle Giulia, con l’Arkansas University of Rome, con il Dipartimento di Ingegneria di San Pietro in Vincoli,  con Roma Tre, con Autodesk, con l’In/arch,  il Cefme e altri ancora, sono solo i primi passi verso ambiziosi traguardi.

Ci sono allo studio argomenti che riteniamo abbiano una valenza fondamentale nell’ambito dell’azione di ottimizzazione del lavoro delle nostre imprese. Basti pensare ai nuovi sistemi di condivisione dei tavoli elettronici di progettazione o gli approfondimenti tecnici sul risparmio dei consumi energetici e le energie alternative, per avere un’idea della sfida che l’industria dell’edilizia e il mercato ci propongono.

Nonostante la breve esperienza accumulata, osserviamo che tutto sembra condurci verso la necessità di concordare il nostro sviluppo imprenditoriale con le diverse componenti del mondo professionale e della ricerca, al fine di tracciare un comune percorso evolutivo non più autonomamente ipotizzabile.

Perché allora non immaginarci promotori di un tavolo di dibattito allargato a tali diverse componenti ove possano, in un coacervo di opinioni, prendere forma e soluzione risposte a domande che toppo spesso rimangono inevase?

Ne esistono i presupposti, ne sussistono le condizioni, la volontà non ci difetta, proviamoci!

D’accordo, starete pensando, è un po’ la vecchia storiella di Pierino e la ricottina, (se non la conoscete giuro che ve la racconto la prossima volta), ma lasciateci la speranza che sia così: costa poco, ci illumina e quindi… è pur sempre una forma di energia rinnovabile.

di Giancarlo Goretti

Presidente della Fondazione Almagià

da Costruttori Romani, n. 6 giugno 2010. CR_giu_10

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